
Un Ponte di storie 2022
Dal 28 settembre
al 2 ottobre 2022
Ponte
in Valtellina
Un Ponte di storie 2022
V edizione
Il manifesto della V edizione di Un Ponte di storie è stato realizzato da Monica Barengo, madrina del festival
Scorci di poesia
Abbiamo guardato agli scorci inattesi, a quei dettagli che spesso sfuggono ma che sanno raccontare molto più di ciò che appare. Scorci densi di significati, capaci di rivelare il lato poetico di ciò che ci circonda – e che, a volte, non sappiamo più vedere. Ed è proprio da qui che si è aperto uno sguardo nuovo su Ponte e sui suoi angoli segreti, ricchi di storia e di storie. In attesa del festival, abbiamo seminato immagini, parole, indizi e frammenti di poesia… per accompagnare tutti verso la meraviglia.
Il primo indizio è stato un’illustrazione firmata dalla madrina di questa edizione, un’artista capace di trasformare la delicatezza in visione: Monica Barengo, giovane illustratrice di origini torinesi, con un’anima legata alla montagna e la poesia nelle mani.
A fare da filo conduttore della quinta edizione sono stati proprio gli Scorci di poesia: frammenti visivi ed emotivi che svelano, provocano, commuovono, spalancano lo sguardo, aprono il cuore, invocano la magia. E, a volte, diventano anche rifugio.
La poesia è stata intesa come sguardo sensibile sul mondo, come visione, come nutrimento emotivo. Un tema che ha accolto e intrecciato storie, sogni e linguaggi, attraversando la letteratura, l’illustrazione, l’arte, la musica, il teatro. E portando tutti noi a esplorare le mille sfaccettature di una parola tanto piccola quanto vasta.
Quante sfumature ha la poesia? Tantissime!
Perché la poesia vive nella musicalità delle parole, nella meraviglia che si apre tra le pagine di un libro, nei mondi disegnati, cantati, modellati, improvvisati. La poesia si manifesta nell’incontro con l’altro, che diventa scambio vivo, nutrimento reciproco. Sta nella natura, che non è solo spettacolo ma universo da riscoprire: nell’armonia di un fiore, nel battito d’ali di un insetto, in un cristallo, in un fiocco di neve.
E la poesia è anche in una risata condivisa, in un momento semplice che si trasforma in emozione. Vive negli angoli pieni di memoria del paese: nelle soffitte abitate dai gatti, nelle crepe dei muri, nei portoni segnati dal tempo, nei ciottoli delle strade, nei giardini nascosti dietro cancelli che lasciano intravedere l’incanto.
Durante Un Ponte di storie, quei cancelli si sono aperti per far passare le storie, accogliendoci in un clima di intimità e scambio. Un ritorno al racconto orale, che affonda le radici nella tradizione e nella memoria collettiva.
Il festival ha voluto essere proprio questo: un invito ad aprirci, a guardare il mondo con occhi nuovi, più attenti, più pronti a riconoscere la bellezza che ci circonda. Nelle piccole cose quotidiane che diamo per scontate, nella fragile potenza della natura, nei gesti, negli sguardi e nelle emozioni condivise.
Perché se non c’è poesia senza condivisione, non c’è poesia senza sogno e passione. E sono proprio i sogni a tracciare i primi passi delle fondamenta del futuro di bambine e bambini, ragazze e ragazzi.




























